Solar Impulse 2, l’aereo a energia solare che sta compiendo il giro del mondo, è atterrato alle 16.50 ora svizzera nel buio dell’aeroporto di Nagoya, nel Giappone centrale, in una tappa non prevista dovuta al maltempo.
L’aereo, partito alle 20.39 di sabato (ora svizzera) dalla città di Nanchino, nella Cina orientale, avrebbe dovuto volare per sei giorni consecutivi fino all’arrivo alle Hawaii.
Il velivolo monoposto, con il pilota svizzero André Borschberg in cabina, è stato costretto da un fronte di aria fredda a rinunciare al proseguimento del volo dopo una quarantina di ore e a rimandare la traversata del Pacifico. “I progetti pionieristici richiedono perseveranza. Io e Bertrand Piccard andremo avanti non appena le condizioni lo consentiranno”, ha indicato Borschberg via Twitter.
Piccard, il pilota pure svizzero che insieme a Borschberg si sta alternando nella cabina del Solar Impulse 2 per compiere il viaggio intorno alla Terra senza carburante, si è detto comunque soddisfatto delle performance dell’aereo fino a questo momento. “Nella vita le cose non vanno sempre come vuoi: a volte devi adattarti. Si chiama natura”, ha detto Piccard all’agenzia di stampa francese Afp, sottolineando che il Solar Impulse 2 ha già compiuto il volo più lungo a energia solare, sia per la distanza che per la durata.
Il velivolo avrebbe incontrato un fronte temporalesco nei pressi delle Hawaii. “La situazione meteorologica si è deteriorata. Abbiamo deciso di procedere a un atterraggio intermedio a Nagoya in attesa di condizioni migliori”, aveva indicato l’équipe al suolo di Solar Impulse la scorsa notte (ora svizzera).
“Il nostro aereo non è affatto previsto per condizioni come gelo, pioggia e turbolenze. È un aereo che vola lentamente e che ha bisogno di sole per poter ricaricare le batterie”, ha spiegato Piccard ringraziando “i nostri amici giapponesi che sono stati molto accomodanti per accordarci l’autorizzazione, all’ultimo minuto, di posarci sul loro territorio”.
Il portavoce dell’impresa Solar Impulse Marc Baumgartner ha precisato all’ats che lo scalo forzato in terra nipponica non è affatto legato a un qualsiasi problema di batterie.
La portavoce Elke Neumann dal canto suo ha spiegato all’agenzia statunitense Ap che l’aereo ha bisogno di molto spazio al suolo quando atterra e quindi evita di posarsi quando opera l’aviazione commerciale. Di notte i venti tendono inoltre a essere meno intensi, ha aggiunto.
L’apparecchio nelle scorse ore, date le pessime condizioni nei pressi dell’arcipelago nonché Stato degli Usa, ha dovuto interrompere la progressione e istallarsi in un circuito d’attesa al di sopra del Mar del Giappone.
Solar Impulse 2 è decollato da Nanchino domenica alle 2.39 locali per la tappa più impegnativa del suo periplo attorno alla Terra durante la quale il pilota avrebbe dovuto rimanere ai comandi per sei giorni e sei notti. Borschberg, ex pilota di caccia, era pronto a vivere in una cabina di 3,8 metri cubi, non pressurizzata e quindi esposta a una notevole escursione termica (dai 35 gradi di giorno ai -20 della notte), su un sedile reclinabile per consentire esercizi di stretching e una seduta removibile per accedere ai servizi igienici.
Il pilota si è preparato per mesi praticando yoga ed esercizi specifici, compresi quelli per il sonno polifasico: a bordo gli è consentito riposare solo con una serie di sonnellini non più lunghi di 20 minuti, dopo di che è svegliato dal lampeggiare dei suoi occhiali, mentre dei bracciali vibrano ai cambiamenti d’altitudine.
La partenza da Nanchino, dove l’aereo è rimasto incollato al suolo dal 21 aprile, era stata rinviata a più riprese a causa della meteo sfavorevole.
Finora il velivolo non aveva mai sorvolato un oceano e non era rimasto in aria per più di 24 ore. La traversata del Pacifico, di 8175 chilometri, rappresenta una sfida tecnologica notevole.
sda-ats
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